mercoledì 30 gennaio 2013

Assaggio 02 - Francobolli da 10 centesimi


Stamattina ho scoperto che le tariffe postali del Regno sono aumentate. Inviare una lettera costa 70 centesimi e non più 60.  L'inflazione per i bolli corre al 15%. Ho il sospetto non solo per i bolli.
Ho 2 lettere da spedire e una dozzina di francobolli da 60 centesimi nel cassetto di casa. Va beh! Vado ad acquistare 2 bolli da 10.



Sono andato dal tabaccaio che mi ha bloccato con la mano prima che avessi il tempo di concludere la mia richiesta.
- E' da un mese che chiedo francobolli alle poste! - mi squadra come se fossi un funzionario del ministero. -Niente! Non ci sono francobolli, nessun tipo di francobollo!
Ringrazio e vado all'ufficio postale, per fortuna è a pochi metri, luccicante dopo il rinnovo dei locali.
Volete che ve lo dica? Dopo la fila di rito l'impiegato allo sportello mi bisbiglia che neppure loro hanno i francobolli. Non quelli da 10 centesimi. Anzi, mi spiega,
- Non troverà da nessuna parte quelli da 10 centesimi, ne sono stati stampati un certo numero solo per coprire il residuo dei francobolli da 60 centesimi detenuti dalle poste.
- E chi ha acquistato bolli da 60 centesimi come fa?
- Semplice - mi sorride l'impiegato - viene qui e noi applichiamo il bollo virtuale sulle buste per coprire la differenza.
C'è qualcosa che non torna in questo discorso, anzi più di qualcosa. Lo dico all'impiegato postale.
- Ma scusi, vuole dire che tutte le persone che hanno francobolli da 60 centesimi devono venire qui, fare la fila (e ingrossarla), far perdere tempo a lei e ai suoi colleghi, per acquistare 10 centesimi di bollo virtuale?
- Già, proprio cosi! Anche per noi è una cosa assurda!

Ma no, non è tanto assurda.Non c'entra il fatto che le Poste dal 1998 sono diventate una SPA di proprietà dello Stato. Non c'entra nemmeno che dagli 800 miliardi (di lire) di disavanzo del 1997 nel 2011 Poste SPA ha avuto un 21 miliardi di ricavi (di cui il 22% dai servizi postali).

Il fatto evidente è un altro (oltre a quello altrettanto chiaro che per le Poste portare la posta è solo una scocciatura) e cioè che ai vertici, su nella piramide, ma probabilmente direi anche nei piani intermedi, negli ammezzati e magari anche (ma mooolto di meno sicuramente) alla base del priramidone dei 143.577 dipendenti, delle persone non interessa nulla. Punto.

Questo è una altra dimostrazione (un assaggio) di come l'elite che guida questo paese (e che è prima di tutto elite economica, la parte politica ha un ruolo subordinato) benissimo annidata anche nelle aziende dello Stato, disprezzi talmente le classi inferiori (già, è da secoli che non sentivamo questo termine, vero?) ed è talmente sicura -oggi- di avere in mano tutte le leve del potere, da poter permettersi di manifestare apertamente, sfacciatamente questo disprezzo.

Essa ci dice: - Voi, esseri palesemente inferiori, che avete bisogno di affrancare la vostra ridicola busta con 10 centesimi, non troverete da nessuna parte questi francobolli. E sapete che vi dico? Dato che tempo da perdere ne avete di sicuro perchè siete disoccupati o sottoccupati, andate pure a fare la fila negli uffici postali.
- Certo - ghigna, - certo farete perdere tempo agli impiegati e all'altra gente che si mette da brava in fila allo sportello. Ma anche loro sono come voi, non valgono nulla, e se comunque perderanno del tempo dopo correranno il doppio per recuperarlo.
- Il conto torna. Torna sempre.

Comunque prepariamoci, brava gente.
Dal 2016 le Poste italiane non saranno più tenute a garantire il servizio universale di consegna.
Non lo sapevate?















7 commenti:

  1. Io il 15 gennaio, dopo aver fatto per più giorni il giro di tabaccherie, ho comprato cento francobolli da 75 centesimi perchè i 70 non erano disponibili e perchè mi conveniva pagare i 5 centesimi in più piuttosto che fare un'ora di coda in posta.
    Qualche anno fa c'era la posta ordinaria e quella prioritaria, la prioritaria costava di più (60 anzichè 45) però veniva recapitata prima (la posta "garantiva" che il 90% delle lettere sarebbe stata recapitata entro due giorni) poi hanno abolito la posta ordinaria ed il 90 % degli italiani ha dovuto pagare 15 centesimi in più (Per "fortuna " nel paniere ISTAT era presente la posta prioritaria e non quella ordinaria e quindi ciò non ha creato dannosa inflazione). Ora è arrivata a 70 e il tempo medio di consegna (devi imbucare la lettera prima delle 10, è scritto chiaro nella buca, altrimenti viene considerata come imbucata il giorno dopo) della MIA POSTA PRIORITARIA è di tre o quattro giorni.
    PS.: I grandi utenti (banche utenze varie...) si rivolgono sempre di più alla TNT che, almeno nella mia zona, ha standard da terzo mondo: un quarto dei rendiconti veniva pesa o consegnata al mio vicino. Ho dovuto farmi consegnare la posta tramite mail (non ho conti in Svizzera ma mi secca che il vicino legga il mio estratto conto).

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    1. La cosa incredibile (?) è che la Bocconi (http://postesulweb.wordpress.com/2012/04/23/studio-bocconi-poste-italiane-guidata-da-massimo-sarmi-una-case-history-di-livello-internazionale/) ha pubblicato uno studio che dimostra come con la nuova gestione le poste sono più efficienti e rappresntano un'eccellenza mondiale per i servizi.
      Incredibile? Ma no! Malfindenti!
      Ma ditemi la verità, in confidenza, comprereste un'aspirapolvere consigliata dall'Università Bocconi?

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  2. Benscritto Andrea Mattarollo, rende bene l'idea, e concordo pienamente anche con il commento di Gianno Dello Iacovo. Il primo scalino del dissesto è quello descritto da Gianni: ti offrono una opportunità (far arrivare prima le lettere) con una somma aggiuntiva-volontaria....ma se non vuoi, resta sempr eil servizio-base, meno costoso e più le nto. POi all'improvviso (perchè così è stato) si poteva fare solo la prioritaria... e pian pinao la prioritaria ha rallentato e ora si ha il servizio lento di base per il costo alto della prioritaria. Il secondo scalino è arrogante, e disprezzante, ed è quello che descrive andrea. Credo che i tempi siano proprio questi. Ho in serbo di mostrarvi con foto e breve testo che ne è stato delle sale d'attesa delle ferrovie. Stesso meccanismo..... o la gente si sveglia o dovremo emigrare.... ma in un altro pianeta ormai!!!!!!!

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    1. Nadia cara, manda le foto! E approposito, mi concederesti una breve intervista video su cosa ha significato per te, figlia di contadini, riuscire a fare l'università (la prima della tua generazione, e di tutte le generazioni che ti hanno preceduto) rispetto a cosa oggi devono attendersi oggi le classi inferiori (sono state ripristinate dalla globalizzazione e dai governi berlusconi/monti), anche se ancora non sanno che si chiamano così, e ne facciamo parte tutti, o quasi, mi pare.

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  3. "Dal 2016 le Poste italiane non saranno più tenute a garantire il servizio universale di consegna." No, non lo sapevo. Ma in termini pratici, cosa vuol dire?

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  4. Ciao Annalisa, bella domanda la tua. Ho cercato di farmi un'idea dello stato dell'arte dei "servizi universali", ovvero, come spiega wikypedia:

    di quella " figura giuridica che comporta degli oneri a carico di un gestore pubblico o privato di un servizio di pubblica utilità al fine di garantire uno standard minimo predefinito di qualità di servizi, per i quali non sia possibile l'equilibrio economico, ma che si ritiene tuttavia necessario di garantire alla collettività, nel caso anche con meccanismi di compensazione finanziaria pubblica."

    E la situazione descritta su Wikypedia (ma non aggiornata all'oggi mi sembra) più che tragica appare disperante: gli italiani hanno dovuto persino votare un referendum per ribadire l'universalità della risorsa ACQUA eppure le elite che governano semplicemente se ne fregano.

    Per chi dirige le Poste -e la vicenda dei francobolli da 10 cent è uno degli innumerevoli segni- essere costretti a garantire il servizio universale è UN PESO (idem per l'inps garantire i pensionati, per la cassa DDPP garantire il risparmio degli italiani etc.) nel 2016 termina il contratto che lo Stato ha stipulato con le Poste (ovvero con se stesso) che le obbliga a garantire questo servizio (fonte Wikypedia), nel sito dell'AGCM sembra invece che questo servizio sia stato esteso fino al 2026. E dopo? Magari incaricheranno Conad o la Coop di gestire le poste. Visto che adesso gli uffici postali vendono di tutto non vedo perchè non possano aprire sportelli nei supermercati. E vedrai che sarà così.

    Una riflessione su tutto questo, urge.

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  5. Penso che interrompere il servizio universale di consegna vuoglia dire che non sarà più previsto il recapito della posta nei paesini di campagna (dove già adesso si chiudono gli uffici) e nelle case isolate.

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